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/Di.scon.tì.nuo/ - scritti da una residenza


Itinerante


Apparte Home Gallery è un progetto itinerante, non abbiamo sede fissa e quello che facciamo dipende molto dai luoghi che troviamo e dalla gente che incontriamo. Qualche tempo fa ci è successo di incontrare Alessio Barchitta un artista neo laureato all’Accademia di Brera e di origini siciliane che con il suo gruppo, il Collettivo Flock, stava ristrutturando una vecchia casa nel centro storico di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) per trasformarla in una base operativa per fare arte.

Da qui nasce il nostro nuovo progetto curatoriale che prende il nome Discontinuo e che si svilupperà durante una residenza artistica. In comune con noi i Flock hanno l’intenzione di creare nuovi spazi e nuovi modi per promuovere l’arte contemporanea.




Residenza


Trovare spazio è un’esigenza umana che l’artista fa sua

Spazio in cui risiedere e creare spazio in cui rifugiarsi e accogliere spazio in cui stare, lasciando che il mondo fuori entri

spazio in cui guardare il mondo fuori, stando alla finestra


L’appartamento in vicolo I Mandanici a Barcellona Pozzo di Gotto è lo spazio in cui il Collettivo Flock ha trovato un modo alternativo di vivere l’arte. In questo spazio, che porta le tracce di un vissuto, quello del periodo liberty siciliano a contatto con “il continente”, si sta svolgendo per la prima volta una residenza che vede gli artisti Alessio Barchitta, Cecilia Mentasti e Marta Scanu lavorare a tre installazioni site specific.


Di eredità della famiglia di Alessio, originario di Barcellona, l’appartamento è suddiviso in spazi polivalenti: atelier e casa. Cecilia e Marta dormono in una grande stanza che è anche lo studio di Marta; di fronte la cucina, a sinistra un corridoio che porta agli studi di Alessio e Cecilia; al centro della casa un bagno. Non c’è niente di rivoluzionario, né di pretenzioso. La casa è, ancora una volta, una possibilità. Il secondo giorno di residenza sono entrata in cucina per prendere il caffè e Cecilia mi dice: “Non ho mai avuto il mio atelier così vicino a dove dormo, posso alzarmi di notte e andare a controllare la mia opera”. Al secondo piano le stanze del Collettivo Flock che sta lavorando a un progetto sulla tradizione centenaria dei pupi siciliani: una falegnameria, una terrazza, una camera blu che ricorda lo sfondo delle camere delle meraviglie di epoca barocca.

La natura conviviale della casa la fa essere uno spazio del tutto eccezionale dove l’intimità trovata può essere rotta, ma anche arricchita, dalle visite frequenti di un pubblico trasversale: curiosi, amici, parenti e io che cerco un tavolino libero su cui scrivere e documentare quello che succede, coinvolta, senza scampo, dal fermento generale.


Discontinuo è, quindi, prima di tutto una residenza che in questo aggettivo /Di.scon.tì.nuo/ riflette un modo di creare e un metodo per vivere, incapace di seguire un ritmo costante, indisturbato e, invece, frammentario, indefinito, in cui gli artisti si influenzano a vicenda e recepiscono quello che lo spazio circostante offre loro.

La mostra, che inaugura il 5 settembre e segnerà l’apertura ufficiale della casa alle visite, sarà la sintesi di questo processo artistico che si sarà nutrito, durante i giorni di residenza, di una vitalità casuale. Le opere finite saranno atti di determinazione che hanno colto una possibilità.





di Silvia Maiuri

foto di Roberta Gennaro






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