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Open Mind: la scultura di Johnson Tsang contro l'indifferenza



Johnson Tsang, Open Mind II, 2016

Apri la tua mente! O, all'inglese, open your mind!

Quante volte, di fronte a qualcosa che non capivamo, ci è stato detta - sussurrata o urlata - questa frase? Tante. Ma cosa significa aprire la propria mente? Possediamo un nostro modo di essere e di pensare, chiuso nella nostra calotta cranica, eppure qualcuno di colpo ci chiede, ci prega, ci insegna ad aprire la mente.


C'è uno scultore che ha voluto racchiudere i tanti significati della frase “open mind”. Stiamo parlando di Johnson Tsang , artista cinese specializzato nell'uso e nella modellazione della ceramica. Ed è proprio Open Mind il titolo della sua serie di opere.


Il fascino della scultura di Johnson Tsang ci è nota, i suoi volti innaturali eppure così affascinanti non ci fanno rimanere indifferenti. Ecco, forse il termine più odiato da Tsang è, per l’appunto, indifferenza. Ogni opera dell'artista è capace di coinvolgerci. Non c'è soltanto padronanza della materia, capacità nella creazione di forme inedite e mai viste, ma in Tsang c'è qualcosa che va oltre. Le linee sinuose, le espressioni facciali di Open Mind ci spingono a fare un qualcosa che non ci aspettiamo: pensare, riflettere, aprire la mente.


Da che mondo è mondo, la mente umana è stata oggetto di studio e di analisi da parte di scienziati, filosofi, pensatori. Ognuno di loro ha definito la mente in un modo nuovo e del tutto diverso.

Johnson Tsang, Open Mind IV, 2016

Tsang, però, ci propone un'idea differente e inedita. Open Mind IV è il risultato di uno studio accurato, non solo dal punto di vista tecnico ma più propriamente da quello espressivo. Il viso appare profondamente e quasi stranamente rilassato, gli occhi sono chiusi. Aprire la mente è forse uno sforzo? No, non lo è.


Tutte le sette sculture della serie rappresentano facce completamente predisposte a tale apertura. Mani che aprono, bocche chiuse, ma non serrate, assenza di smorfie di dolore. Nessuna sofferenza.


A cosa dovremmo aprire la mente? Rispondiamo ad ogni pensiero. Semplicemente, lasciamo fluire i pensieri nella nostra mente. Non teniamoci fermi nelle nostre concezioni, non siamo monoliti, non lo siamo affatto.

Ma cos'è un pensiero? Se lo chiese anche Alda Merini: “Pensiero, io non ho più parole. / Ma cosa sei tu in sostanza?” In questa poesia, forse tra le meno conosciute, la poetessa dei Navigli afferma: “Sei così ardito vorace, / consumi ogni distanza”. E sta in questo verso la grande verità che Tsang ha voluto rappresentare con Open Mind: il pensare consuma le distanze, qualunque esse siano.




Daniela Leone è una poetessa e social media manager, grande appassionata d’arte. Nel 2016 ha fondato il blog L'Altrove, che oggi rappresenta uno dei più autorevoli spazi dedicati alla poesia in tutte le sue forme. Scopritelo al link https://www.laltroveappuntidipoesia.com




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